Nei giorni 28 e 29 novembre 2022 si è tenuto, presso la nostra sede di San Lorenzo Maggiore, il Convegno internazionale di Studi dal titolo “Devotional practices, pilgrimage activities and space organization in Early Medieval monasteries (5th-10th centuries) – Pratiche devozionali, attività di pellegrinaggio e organizzazione dello spazio nei monasteri altomedievali (V-X secolo)”. L’idea è nata nell’ambito di un progetto di ricerca Marie-Curie dal titolo “Tracing the model of Carolingian royal devotion. From texts to the materiality of sacred spaces in Saint-Médard of Soissons” che analizza, attraverso un approccio interdisciplinare, il tema dell’organizzazione dello spazio dedicato alle attività di pellegrinaggio nei monasteri di età carolingia.
L’evento è stato organizzato dalla Fondazione San Bonaventura grazie al generoso sostegno della Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti culturali del Ministero della Cultura, che ogni anno finanzia attività di organizzazione e realizzazione di convegni di alto rilievo scientifico in ambito italiano. Considerata la vastità del tema affrontato e la sua vocazione internazionale, il convegno ha fatto capo ad un comitato scientifico composto da François Bougard, Sébastien Bully, Eleonora Destefanis, Federico Marazzi e Luigi Carlo Schiavi, mentre la direzione scientifica dell’evento è stata affidata a Daniele Ferraiuolo.
I programmi e le istituzioni coinvolte sono stati numerosi. Le attività si sono svolte, infatti, in collaborazione con l’Institut de recherche et d’histoire des textes di Parigi, l’UMR Artehis di Digione e il programma Marie-Curie Actions, mentre hanno preso parte in qualità di partners il Centre d’études médiévales di Auxerre, l’Università di Pavia, l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, l’Università del Piemonte Orientale e l’Association Abbaye Royale Saint-Médard de Soissons.
I temi affrontati durante questa due giorni sono stati numerosi ed estremamente interessanti. Grazie alla partecipazione di studiosi provenienti da diversi paesi europei (Italia, Francia, Germania, Irlanda, Belgio, Spagna) è emersa una grande quantità di informazioni, spesso inedite, sulle strategie di organizzazione dello spazio e sulle soluzioni adottate dalle comunità monastiche altomedievali per far fronte al sempre crescente fenomeno della moltiplicazione dei luoghi devozionali e, di conseguenza, del sensibile incremento del numero di pellegrini in visita presso i santuari.
Percorrendo l’Europa da Nord a Sud, con affondi molto incisivi sui casi italiani, i lavori si sono svolti a partire dall’analisi del culto delle reliquie e della trasformazione di piccoli centri monastici in grandi luoghi di pellegrinaggio sia in ambito urbano che extraurbano. Tra i diversi casi dibattuti, interessanti sono stati gli interventi sulle trasformazioni di alcuni siti già noti, quali Sant’Apollinare in Classe, San Gennaro fuori le mura di Napoli o Luxeuil, il cui sviluppo si ritiene sia avvenuto a partire dalla devozione verso determinati santi in qualche modo legati alla storia del luogo. Nel caso di Luxeuil, ad esempio, tali trasformazioni sono state individuate archeologicamente grazie a diverse campagne di scavo condotte nella chiesa di San Martino in cui, secondo i Miracula fu inumato l’abate Valdeberto verso il 670.
La seconda sessione ha focalizzato invece l’attenzione su aspetti legati all’organizzazione dello spazio nei siti in qualche modo già affermatisi soprattutto a partire dall’età carolingia. Non è mancato l’esame di casi già ben noti in ambito europeo, quali quelli dell’Italia settentrionale o i monasteri di Saint-Germain d’Auxerre, Fulda, Saint-Médard de Soissons. Ma al di là di questo, il convegno ha rappresentato anche un’opportunità per avviare, in una veste organica, il dibattito sulle differenze e sulle analogie tra i monasteri maschili e quelli femminili, con attenzione soprattutto al ruolo svolto dalle monache nella gestione delle pratiche devozionali e dunque assistenziali.